Qualche mese fa abbiamo conosciuto una prof di matematica che ci ha chiesto di parlare con i suoi alunni e capire cosa desiderassero dalla scuola.
Poi ci ha chiesto di poterli accompagnare nello scoprire cosa significa esame di maturità, che per noi è solo un calcio di rigore (e non è mica da questi particolari che si giudica un calciatore).
A questa prof oggi vogliamo dire GRAZIE per la fiducia che ci ha dato dal primo momento e per la maniera tanto spontanea quanto rivoluzionaria con cui ci ha chiesto di entrare nelle sue classi.
Prof, vogliamo dirle grazie anche per seguirci e condividere con noi le sue esperienze.
L’ultima? L’attività sulla salute mentale che abbiamo pubblicato propio nella sua giornata mondiale (10 ottobre)
Vi ricordate i nostri appunti per un percorso scolastico sufficientemente buono?
Allora, sappiamo per certo che in una classe degli studenti hanno ascoltato e letto le parole della canzone di Niccolò Fabi “Il negozio di antiquariato” e sulla lavagna* hanno scritto cosa vogliono lasciare e cosa vogliono mantenere.
Nel negozio c’è tensione e si vuole lasciare li, insieme ai pensieri e ai ricordi negativi. Ma ci sono anche cose belle che si vogliono prendere: la cultura, il confronto, i ricordi più belli.
La prof ci ha raccontato che molti ragazzi e molte ragazze hanno anche voluto lasciare un ricordo importante per chi entrerà in quel negozio, immaginando il futuro, un dono per quelli che verranno.
Per concludere: come possiamo prendere o lasciare? Chiedendo aiuto!
Non è poi così difficile: ci insegnano i nostri studenti che si affidano gli uni agli altri e per questa volta si sono fidati di una prof che ha chiesto loro “Come stai? Cosa posso fare per te?”
*La lavagna nella foto di copertina è la rappresentazione dell’attività svolta